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Il Pettirosso (Erithacus rubecula)

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Il pettirosso, una piccola macchia arancione che vola nei nostri cieli e che con il suo canto accompagna le nostre giornate per tutto l’anno. Un passeriforme dagli occhi neri e profondi ed un caratterino non molto tranquillo.

Il pettirosso piccolo ed energico passeriforme dagli occhi vispi ed espressivi ha una forma tondeggiante e dietro al suo aspetto mansueto cela un’indole non poco aggressiva.

Il Pettirosso (Erithacus rubecula)Pesa circa 16 gr ed è lungo appena 13 cm.

Ha un becco lungo e sottile, che lo facilita nella cattura degli insetti, e delle zampette sottili.

Tra il maschio e la femmina di pettirosso non esiste dimorfismo sessuale, i due infatti sono praticamente identici.

Fatta eccezione per il colore rossiccio sul petto e faccia, il ventre bianco, il resto del piumaggio del pettirosso è marrone-olivastro.

La macchia rossiccia sul petto non compare alla nascita; essa infatti compare sui giovani di pettirosso dal terzo mese in poi quando con la prima muta inizia a crescere il piumaggio da adulto.

A terra e sui rami procede saltellando arrestandosi in posizione eretta e facendo vibrare la coda le ali per mettersi in mostra.

Vola abbastanza bene sui lunghi tratti e se qualcosa attira la sua attenzione inclina il corpo da lato a lato, muovendo le ali e la coda.

Il pettirosso, apparentemente simpatico allegro e brioso, possiede anche uno spiccato senso di appartenenza territoriale.

Non accetta l’intrusione dei suoi simili nel proprio territorio e tende a scacciare, talvolta anche in modo piuttosto aggressivo, chiunque osi avvicinarsi alla propria zona.

In questi casi il maschio di pettirosso gonfia il petto e scuote ali e coda emettendo un segnale di avvertimento.

I PArenti del Pettirosso

Un orecchio non allenato potrebbe non riuscire a riconoscere direttamente il canto del pettirosso.
Tra i tanti parenti dello stesso potremmo riconoscere: l’usignolo, lo scricciolo e il codirosso.

L’Usignolo in particolare viene spesso confuso con il pettirosso a causa del colore del piumaggio marroncino sul dorso.
Questo piccolo e timido uccellino però rimane quasi sempre nascosto nel fogliame degli arbusti e difficilmente si offre agli sguardi.
Il suo canto è considerato tra i più belli e i più complessi degli uccelli canori risultando potente e melodioso.

Il Codirosso è anch’esso un passeriforme ed ama posarsi sui muri e i tetti nei pressi degli insediamenti umani.
In questo caso il maschio e la femmina adulti avranno colori differenti ma in entrambi i casi la mascherina nera sugli occhi consentirà di distinguerlo dal pettirosso. I giovani invece risulteranno essere veramente simili tra loro. Per riconoscerli bisognerà prestare attenzione alla coda che, nei pettirossi è marrone chiaro mentre nei codirossi tende al rosso.

Lo Scricciolo infine è un minuscolo uccellino tondeggiante dalla coda perennemente sollevata che vive tra i cespugli e adora saltellare sul terreno in cerca di insetti nascosti tra le foglie. E’ un uccello generalmente stanziale ed è quindi possibile vederlo tutto l’anno.

Diffusione e habitat del Pettirosso

Il pettirosso è una specie diffusa in tutta Europa. La sua presenza  si estende fino al circolo Polare Artico ed è possibile trovare alcune sottospecie in Asia Minore, nelle Canarie e in Iran.

In Italia il pettirosso è comunissimo ed è possibile vederlo volare nei nostri cieli tutto l’anno.

In inverno infatti numerosi esemplari di pettirosso migrano dai paesi dell’Europa centrale e settentrionale per trascorrere in Italia l’inverno, dove il clima è più mite e temperato.

Questo vispo uccellino ama vivere in aree alberate non troppo dense, fresche, ombrose, umide, con altezza media o alta evitando ambienti troppo asciutti con vegetazione bassa.

I boschi di conifere rappresentano il suo habitat naturale, ma riesce ad adattarsi anche a zone antropizzate quali ad esempio giardini, siepi e boschetti.

Quando si fa più forte la necessità di trovare cibo, il Pettirosso tende ad avvicinarsi all’uomo in ricerca di cibo. Cattura dalla terra vermi e insetti, di cui la specie è ghiotta.

curiosità

La leggenda narra che inizialmente i pettirossi fossero tutti marroni. Un pettirosso che volava sul monte Calvario durante la crocifissione di Gesù Cristo, vedendo la sofferenza dovuta alla corona di spine posta sul suo capo, ne ebbe compassione e con il becco tolse alcune spine. In quel momento qualche goccia di sangue gli cadde sul petto e rimase indelebile.

Il verso del Pettirosso

Dolce e fluido è il canto del pettirosso.

Una cascata di note semplici e pulite che risuonano tra le foglie e i cespugli tutto l’anno.

Il pettirosso infatti canta non solo in primavera per attirare la compagna ma anche e soprattutto per dare sfogo al suo spiccatissimo istinto territoriale.

Già da gennaio rappresenta la colonna sonora delle nostre giornate, un canto non molto potente ma riconoscibile, che pian piano ci conduce alla primavera.

Da marzo poi comincia a spiegare la propria voce formando una melodia delicata.

In autunno invece il canto del nostro amico è più melanconico, quasi a rappresentare la fine della bella stagione.

La femmina di pettirosso si fa ascoltare in autunno e in inverno.

Quando non canta il pettirosso accompagna i propri movimenti con un verso secco e ripetitivo per esprimere la propria inquietudine.

lo Chopin dell’aria

Il canto così puro e melodico del pettirosso è stato riportato dal compositore Chopin come tema principale della “Grande Polonaise brillante”. Quest’opera ha conferito a questo tondeggiante passeriforme il soprannome di “Chopin dell’aria”

Riproduzione del Pettirosso

Con l’arrivo della bella stagione arriva anche per i pettirossi la stagione degli amori.

Il maschio di pettirosso abbandona così la sua solitudine e, cantando a gran voce per delimitare il suo territorio, si prepara ad accogliere la propria compagna.

Distinguere un maschio da una femmina di pettirosso non risulta essere cosa semplice poiché sono fisicamente quasi identici.

Questo spesso porta il maschio a confondere l’avvicinamento di una femmina con il tentativo di intrusione da parte di un ospite indesiderato facendogli assumere atteggiamenti ostili.

Dopo aver però capito che si tratta di una femmina, il suo atteggiamento cambia radicalmente.

Già dalla fine dell’inverno, in seguito a dei veri e propri rituali di corteggiamento, cominciano a formarsi le prime coppie.

Nei primi giorni d’aprile la femmina di pettirosso comincia ad occuparsi della costruzione del nido raccogliendo steli, foglie, muschio e peli.

Dal primo momento sceglie attentamente il posto dove collocarlo, avendo premura di riuscire a mimetizzarlo perfettamente.

Il Pettirosso (Erithacus rubecula)

Il nido si presenta infatti come una piccola coppa rotonda e solitamente è nascosto tra le spaccature dei tronchi d’albero, sul bordo di un fossato, tra le siepi o addirittura in oggetti abbandonati dall’uomo come ad esempio tubature o scatoloni.

Dopo aver completato la sua opera, tra fine aprile e inizio maggio, la femmina di pettirosso depone all’interno del nido cinque o sei uova dal colorito bruno-pallido.

Il periodo di cova è di circa due settimane.

Una volta nati i pulcini vengono allevati da entrambi i genitori per circa 15 giorni poi sono pronti per spiccare il primo volo.

Prima di acquisire la totale indipendenza i giovani pettirossi continuano ancora per un paio di settimane a volare nei paraggi del proprio nido e ad essere imbeccati dai genitori.

L’ospite indesiderato

Spesso la difesa del territorio con canti minacciosi non è sufficiente per questi uccellini. Da sempre il pettirosso ha un nemico: il Cuculo.
La femmina di cuculo infatti, considerando il pettirosso come un ottimo genitore adottivo per i propri cuccioli, depone il suo uovo tra le uova di pettirosso e vola via senza farsi scrupoli. Al momento della schiusa il pulcino di cuculo, nettamente più grosso rispetto ai propri “fratelli”, tende a scacciare via i piccoli di pettirosso facendoli cadere dal nido per obbligare i “genitori adottivi” a sfamarlo continuamente ed in maniera esclusiva.

Alimentazione del Pettirosso

Pettirosso mentre mangia da una mangiatoia per uccelli selvaticiIl pettirosso è generalmente un uccello insettivoro ma è anche in grado di adattare il proprio regime alimentare a seconda dei periodi.

Nella bella stagione infatti si nutre di invertebrati  tra i quali insetti, vermi o larve mentre in inverno cerca costantemente gli animaletti nascosti tra il letto di foglie e al tempo stesso completa i propri pasti con frutta e bacche di vari tipi di arbusti.

Sempre d’inverno, il pettirosso, ha l’abitudine di frequentare le mangiatoie artificiali facendo scorpacciate di semi oleosi che sono ricchi di grassi

Se prende confidenza riesce addirittura a beccare i semi dalle mani dell’essere umano.

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