Ciao Ali,
ti racconto la mia esperienza con un maschio di germano reale.
Nove anni fa nel giardino della casa di un amico che abita in riva al lago i germani avevano fatto il nido.
la femmina covava regolarmente, finché un brutto giorno non ha fatto ritorno al nido; il nostro amico la trovò morta sulla spiaggia...
Così, non sapendo che fare con le uova, ci chiamò.
Abbiamo raccolto le 5 uova e le abbiamo messe a covare sotto una gallinella che in quel periodo era disposta a farlo.
Sono nati solo 3 anatroccoli, due regolarmente accuditi subito dalla gallinella.
Il terzo invece, mezzo fuori dall'uovo, era finito non so come lontano dal nido...
Appena me ne sono accorta l'ho rimesso vicino alla madre adottiva, ma lei l'ha afferrato per il collo sbattendolo lontano, non lo voleva!!!
Così l'ho raccolto e portato in casa; aveva la pelle del collo lacerata e sanguinava, ma la ferità per fortuna non aveva leso parti vitali, quindi dopo aver provveduto a lavare e disinfettare la parte, ho messo una pomata antibiotica.
Il piccolino se l'è cavata molto bene!
Lo tenevo in casa in una scatola spaziosa e con i bordi bassi; mangiava e dormiva sul mio braccio, nell'incavo del gomito.
Quando è stato possibile ho cominciato a portarlo in giardino.
Avevo anche una vasca per il bagnetto, una di quelle piscinotte per bambini che usavano già le altre due anatre (un germano e una domestica che avevo acquistato 5 o 6 anni prima).
Ricordo ancora che quando uscivamo in barca lo portavamo con noi, e così pure quando andavamo in Piemonte a trovare i genitori di mio marito; non voleva stare da solo!
Naturalmente arrivò per lui il momento in cui mise le penne da adulto.
Noi non abitiamo in riva al lago, qui non ci sono germani, però il lago lo vediamo in lontananza dalla finestra.
Non avevamo ancora deciso cosa fare, se tenerlo o liberarlo.
Era perfettamente in grado di volare, infatti quando mi vedeva mi veniva incontro letteralmente al volo.
Poi in un pomeriggio di forte vento l'ho visto venirmi incontro, ma il vento forte l'ha preso di sotto e lui ha cominciato a salire nel cielo e in un attimo era già lontano...
L'ho chiamato, lui ha girato la testa e ha risposto col suo qua qua, poi ha fatto una virata decisa, proprio un'inversione a "U" ed è atterrato nel girdino sotto il mio, e piano piano, tranquillamente, è tornato ... a piedi verso casa!
Era quindi perfettamente in grado di volare, ma non se n'è mai andato.
Ora ha nove anni compiuti il 17 di giugno.
Altri piccoli di anatra o di folaga che avevo allevato li ho liberati in riva al lago dove c'erano i loro simili.
Una folaga di pochi giorni è stata in giardino finché non si è sentita pronta, dopo di che se n'è volata via spontaneamente.
Stessa cosa per un altro germano reale.
Non so a che distanza abiti dal fiume; se sono solo poche decine di metri se lo vorrà volerà via spontaneamente, ma per evitare che possa magari atterrare per sbaglio su una strada sarebbe meglio portarlo in riva al fiume.
Il mio Pingu (l'abbiamo chiamato così perché da piccolo camminava come un pinguino!) nonostante sia da sempre abituato a noi umani (ha dormito fuori una sola notte, ha pianto tanto e da quel giorno ogni sera entra in casa e va nella sua cuccia, dove sta tranquillo fino al mattino) dunque, dicevo, nonostante sia sempre con noi umani se vede un estraneo si allontana e non si farebbe toccare nemmeno per sogno!
Si avvicina alle persone solo se noi siamo insieme a lui.
Per quello che riguarda gli altri animali, tranquillo che hanno un istinto innato per cui sanno benissimo chi temere e chi no.
Pensa che certe volte ancora adesso lo vedo improvvisamente appiattirsi immobile al suolo; ora lo so, guardo in cielo e scorgo altissima la sagoma di un'aquila, di un nibbio o di una poiana.
Se è adulto i gatti non gli fanno niente; i cani sono rumorosi e scappa appena li vede.
I germani riescono ad alzarsi velocemente in verticale; qui sul lago non è mai capitato che un cane riuscisse ada afferrarne qualcuno.
Per i piccoli il pericolo grande sono soprattutto i corvi; infatti uno dei fratellini di Pingu me l'ha preso un corvo dal recinto delle galline; la sua mamma adottiva non è riuscita a salvarlo, anche perché il piccolo era intraprendente e si allontanava sempre troppo.
Io non mi preoccuperei troppo dell'imprinting; dopo tante esperienze devo dire che spesso è sopravvalutato.
Nonostante Pingu avesse conosciuto solo noi umani nei primi 2 mesi di vita, ha subito riconosciuto le anatre sue simili quando ha cominciato a stare in giardino, e si era pure fatto la compagna.
Anche quelli che ho portato al lago si sono subito inseriti nel gruppo, senza nemmeno voltarsi indietro, e avevano già 6 mesi!
Per il cibo non c'è problema, perché istintivamente sanno cosa e come mangiare e come procurarselo.
Ho allevato anche altri uccelli e uccellini da piccolissimi, addirittura con gli occhi chiusi, sempre a stretto contatto con me, ma crescendo hanno sviluppato autonomia e graduale distacco spontaneo finché decidevano di andarsene; per un paio di giorni alcuni rimanevano nei paraggi, poi se ne andavano definitivamente.