Problema sacchi aerei?

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Maljnka

Problema sacchi aerei?

Messaggio da Maljnka »

Un enfisema sottocutaneo può essere provocato dalla rottura di un sacco aereo, quindi l'aria del sacco infiltrandosi sotto il derma ne provoca un rigonfiamento, spesso assai vistoso.

E' possibile che un sacco aereo che non abbia subìto lesioni possa estroflettersi parzialmente attraverso una soluzione di continuità del tessuto muscolare senza che sia presente una lesione a livello di derma ed epidermide?

Chiedo questo perché anni fa mi è capitato di raccogliere una piccola capinera di pochi giorni di vita (ha aperto gli occhi dopo 3 giorni); era stata predata da un gatto, ma non presentava la minima lesione esterna.

Dopo una mezz'ora mi sono accorta che nella zona addominale destra si stava formando una bolla d'aria che andava piano piano aumentando di volume.

Ho contattato un veterinario specializzato in avifauna il quale mi ha consigliato di forare il rigonfiamento utilizzando un ago sterile, assicurandomi che il problema si sarebbe risolto; ho proceduto a forare e l'aria è uscita fischiando, ma dopo una decina di minuti il rigonfiamento ha preso a riformarsi.
Ho ripetuto l'operazione, ma il problema si è ripresentato, in misura ancora maggiore, e un terzo intervento non è servito a nulla.

Il mattino seguente il gonfiore era enorme, quasi del volume dell'uccellino e la pelle era tesa e sottile da far paura.

Ho pensato che il trauma provocato dalla predazione, nonostante non ci fossero segni esteriori, potesse aver provocato una sorta di scollamento delle fibre muscolari attraverso il quale il sacco aereo si era erniato.
Allora ho nuovamente forato il rigonfiamento, che ha iniziato a svuotarsi, ma prima che si fosse svuotato del tutto ho appoggiato il pollice nel punto dove avevo forato la pelle, in modo che l’aria non potesse più uscire, praticando contemporaneamente una compressione graduale.
Non riesco qui a far capire la forza della pressione applicata, diciamo che nelle mie intenzioni era come se avessi voluto spingere un palloncino facendolo passare attraverso una piccola fessura.

Avevo pensato che il sacco aereo si fosse erniato, quindi se fossi riuscita a farlo rientrare completamente sotto la parete muscolare forse non sarebbe più uscito e ho ritenuto che avrei potuto raggiungere questo scopo solo se il sacco non fosse stato completamente svuotato.
Ho mantenuto la compressione per alcuni secondi, allentandola poi gradatamente.

Il gonfiore non si è mai più riformato.

La capinera è cresciuta bene, però non l'ho liberata perché avevo notato che, in caso di volo rapido, dopo pochi metri doveva posarsi e respirava con un il becco un po’aperto; dopo neanche mezzo minuto la respirazione tornava del tutto normale.
Per il resto ha sempre goduto di ottima salute ed è stata sempre attiva e vivace.
Pinolo era una femminuccia; è vissuta qui nella mia "stanza degli uccellini" per 3 anni e 2 mesi.

Visto che qui nel forum ci sono dei veri esperti, attendo di avere lumi in merito.
Grazie


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oriana
Messaggi: 2138
Iscritto il: 25 aprile 2005, 8:57

Re: Problema sacchi aerei?

Messaggio da oriana »

speriamo che il vet possa rispondere in merito
sarebbe utile saperne di piu
Non ho le ali ma se ascolti bene sentirai il mio cuore che freme per te
Maljnka

Re: Problema sacchi aerei?

Messaggio da Maljnka »

Allora, cosa ne pensate?
Ho sbagliato a fare come ho fatto?
Qual è il metodo migliore da mettere in atto in questi casi?
federico77
Messaggi: 525
Iscritto il: 23 marzo 2011, 19:34

Re: Problema sacchi aerei?

Messaggio da federico77 »

Salve Maljnka, mi complimento per la tua cultura e bravura nel risolvere una problematica piuttosto ostica in campo aviare. Purtroppo larottura di un sacco aereo (addominale) è molto frequante quando si tratta di predazione o comunque una compressione esterna su torace/addome. La tecnica che hai usato direi che è corretta, ma facilmente quando si toglie l'ago, l'aria si riforma nel sottocute, perché il sacco aereo è (gergalmente dicendo) rotto; infatti non si tratta di erniazione, ma di lacerazione e quindi di passaggio d'aria nel sottocute.
Ovvio, poi, che una volta guarito dal problema, si avrà un sistema respiratorio meno efficace nella ventilazione e quindi negli scambi gassosi; che sia questo il problema di un maggior affaticamento dopo il volo, oppure da una minor abitudine allo sforzo, dovuta alla precedente vita in cattività, o ancora alla calura di questi giorni, non saprei dirtelo con esattezza. Piuttosto propenderei per un insieme di questi fattori.

Ciao e complimenti! Federico
Maljnka

Re: Problema sacchi aerei?

Messaggio da Maljnka »

Grazie Federico,
faccio quello che posso, sperando di non sbagliare...
Forse è stato proprio che a causa di quel trauma lche a capacità respiratoria della capinera era ridotta, perché altri uccellini che non avevano avuto quel problema e che avevano imparato a volare qui a casa avevano una normale resistenza.

Oramai però lei non c'è più da qualche anno; è vissuta 3 anni e 2 mesi, che non so se sia poco, tanto o la norma, boh!
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