Giulio
E un mio Punto di vista se i semi contro l coccidiosi sarebbe
commerciati da tanti..Ma il costo e qua ....
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Una delle più frequenti è sicuramente la Colibacillosi. Causata da E. Coli, microrganismo ubiquitario, presente cioè un po’ dappertutto, è una classica tecnopatia.
La presenza costante di questa malattia anno dopo anno in un allevamento sta a significare che le tecniche di gestione degli animali sono scorrette (es. igiene, gabbie, alimentazione, …).
E. Coli è presente in molti tipi/sierovarianti e solo raramente riesce ad aggredire uccelli sani e robusti. Spesso approfitta di condizioni latenti di carenze e debilitazione per attaccare gli uccelli, specialmente nelle fasi più delicate di imbecco e muta.
La sintomatologia più comune è la perdita dei nidiacei nella prima settimana di vita.
Altra malattia batterica piuttosto comune è la Salmonellosi. Causata da batteri chiamati Salmonelle, si manifesta solitamente con la classica diarrea, mortalità e riduzione della fertilità.
Stafilococchi e Streptococchi possono causare sia sintomi digerenti (diarrea) sia respiratori (asma).
I Mycoplasmi danno sinusite (occhi gonfi), problemi riproduttivi e respiratori.
Negli uccelli da cortile ornamentali e nei pappagalli anziani è possibile rinvenire la Tubercolosi Aviare.
Particolarmente resistente agli antibiotici è lo Pseudomonas, facilmente rinvenibile nei beverini poco puliti nei quali crescono alghe.
Le malattie batteriche sono moltissime e molto frequenti negli uccelli fa gabbia e voliera.
In virtù dei trattamenti fatti senza affinare la diagnosi e in prevenzione su animali sani, si sono creati moltissimi ceppi batterici resistenti a molte molecole antibiotiche un tempo efficaci.
Gli errori più comuni sono quelli di usare gli antibiotici senza controllo veterinario, per un tempo insufficiente, con un dosaggio errato o in animali che non ne hanno bisogno.
Per questo è molto importante rivolgersi per la diagnosi e terapia ad un Veterinario o Istituto Zooprofilattico competente per la specie animale in questione e seguire scrupolosamente le indicazione terapeutiche.
Spesso si rende necessario l’antibiogramma, cioè la prova in laboratorio degli antibiotici che meglio funzionavano su quel particolare batterio isolato nell’allevamento in questione.
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Ciao Giulio
eliseo
Ps none farina del Mio sacco ma i tanti articoli che leggo.