Marionero ha scritto: ↑22 luglio 2020, 8:57
Se sani e non mostrano segni di disagio fisico, sono d'accordo nel lasciarli dove sono, ma al contrario, sono felice che esistono persone "del primo soccorso"che danno la possibilità ad un animale ferito di vivere. Non avendo esperienza aviaria e venire qui a chiedere consigli a persone più capaci comporta salvare, al meglio, una vita, chi non capisce questo, a mio parere, dovrebbe limitarsi a leggere. Poi mi chiedo, se chi consiglia i centri di recupero è mai entrato all'interno di questi siti, io sì e vengono curati solo animali feriti di un certo valore, merli, passeri, tortore, rondoni e simili vanno a morte certa.
Credo anch'io che esistano casi in cui valga la pena aiutare un animale in difficoltà, ma sono casi abbastanza rari.
Il più delle volte, anche se dotati delle migliori intenzioni, si ottiene solo di creare un'interferenza inutile ai danni dell'ambiente:
I soggetti deboli esistono e, che piaccia o meno, hanno un ruolo ben definito in natura; Raccogliendoli li sottraiamo agli equilibri ancestrali o, nel migliore dei casi, reinseriamo in natura animali inetti ad affrontare la lotta per la sopravvivenza.
Inutile farsi illusioni, se non si opera in piena coerenza, avremo dedicato tempo e fatica ad un uccellino per allungargli la vita per il tempo del ricovero che gli offriamo e mandarlo a morire una volta liberato.
Sono altresì consapevole che molti CRAS prediligano specie più "importanti", ma ti posso assicurare che esistono centri che accettano e curano indiscriminatamente ogni specie bisognosa. Non è il caso di generalizzare.
Non dimentichiamo inoltre che, a differenza di un ambiente domestico, dove spesso si fa fatica a ricreare con mezzi di fortuna le condizioni minime necessarie al buon esito dell'intervento, i centri di recupero sono dotati di strutture, materiale e competenze adeguate allo scopo.