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.Purtroppo molti allevatori hanno l' abitudine
questo no, ma in compenso ci spariamo una bella dose di antibiotici ogni volta che ci facciamo una frittata o un'anatra al forn ... proprio in ragione di questa filosofia!!Lotte ha scritto:Ma si è mai visto che gli umani, prima di fare figli, si fanno un ciclo di antibiotici??? Oppure si fanno una settimanella di antibiotico ogni tanto, per evitare eventuali ed ipotetiche infezioni???
Roba da matti
GIANLUCA MARCHETTI ha scritto:Scusate, per alcuni (MOLTI credo) ciò che scriverò senbrerà banale ma penso sia necessario per altri.
Voglio porre l'accento sull'uso indiscriminato degli antibiotici.
Spessissimo vedo consigliare (anche da miei colleghi intendiamoci) il ricorso all'uso di antobiotici con tanta, tropppa sempliocità sfiorando un colpevole pressappochismo.
Voglio sia chiaro che gli antibiotici non fanno mai bene a nessun animale e che il ricorso ad essi dovrebbe essere un' exstrema ratio vale a dire l'ultima risorsa. Spessissimo le malattie degli uccelli sono "condizionate" e cioè sono delle "tecno-patie" dovute alle condizioni inadeguate di gestione!Basterebbe spesso tenerli meglio per farli guarire e affidarsi in seconda battuta ad una terapia antibiotica. Questa deve essere data quando sia chiara un'eziologia BATTERICA!!!!
Con un antibiotico NON si migliorano le loro condizioni, NON si stimola l'ovodeposizione, NON si prevengono problemi...ecc ecc
Gli antibiotici devono esser utilizzati SEMPRE RAZIONALMENTE: fare cicli di terapia rispettando attentamente dosi e tempi di somministrazione. Darli negli orari giusti, rinnovare le soluzioni nell'acqua di bevanda come da prescrizione, continuare la terapia fin quando si deve e non interromperla quando l'animale appare star meglio!
Inoltre anche se spesso risulta un po' più difficile (ma non troppo, fidatevi) bisognerebbe effettuare tamponi x effettuare esami batteriologici ed antibiogrammi per decidere l'antibiotico da usare.
Di solito, ma questo si può fare solo se uno non ha già "intrugliato" mille farmaci facendo di testa propria, si prende un campione con un tampone sterile da coane, gozzo, cloaca, narici, occhi ecc ecc e si incomincia una terapia antibiotica ad ampio spettro che poi verrà modificata eventualmente in itinere all'arrivo delle risposte dell'antibiogramma (dopo, di solito, 3-4 giorni).
Invito dunque tutti, me compreso, ad evitare un uso indiscriminato di questi farmaci perchè vi assicuro che in alcuni allevamenti si stanno selezionando batteri che già non rispondono più alla terapia con NESSUN antibiotico, in altre parole sono diventati resistenti a tutto e questa è solo colpa nostra!
Gianluca Marchetti