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Salve a tutti. Sono qui per chiedervi un consiglio visto che sono pronto a prendere il mio primo pappagallo. E' un po' di tempo che ci rifletto, sono sicuro della mia scelta e delle responsabilità che mi accollerò in seguito ad essa ma ho due dubbi che vorrei mi aiutaste a chiarire.
Primo dubbio: sono indeciso tra inseparabile e calopsite. Dell'agapornis mi piace prima di tutto la taglia ridotta, i colori ma soprattutto la personalità. Della calopsite invece apprezzo molto il carattere dolce, la tranquillità, il verso più melodioso. Insomma, mi piacciono tutte e due e non so quale scegliere.
Secondo dubbio (molto legato al primo): io sono un soggetto allergico e vivo con altri soggetti allergici. Parlo di allergia alla polvere, al gatto, al polline. Non particolarmente ma lo sono. Con altri animali non ho mai avuto problemi: ne con canarini, ne con criceti. Ho paura però che la polvere che le calopsiti perdono in grande quantità possa darmi qualche problema. Quindi chiedo a chi è in grado, di chiarirmi le idee su questo punto.
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Le calopsiti non perdono polvere....sono come gli altri uccelli,certamente più son grandi più "polvere" fanno quando si scrollano......come un maglione e una coperta di lana.Non ci sono differenze con un canarino in fatto di allergia.
Gli inseparabili sonomolto rumorosi,mentre le calopsiti sono piu silenziose e docili.
“È proprio vero alcuni uccelli non sono fatti per stare in gabbia, sono nati liberi e vederli volare liberi ti riempie il cuore di gioia.”
Grazie, la tua risposta è molto rassicurante. Eppure leggendo il più possibile avevo letto che le calo perdessero la forfora più di altri pappagalli, insieme ai cenerini.
A me non risulta.... mai sentito dire da nessuno.Perdono la "forfora" quando sono in muta,ma sono i calami delle piume che si aprono si rompono e cadono non è forfora o pelle morta.Ma succede a tutti gli uccelli.
Io ho sia cenerini che calopsitte e non mi pare che siano diversi dagli altri.
“È proprio vero alcuni uccelli non sono fatti per stare in gabbia, sono nati liberi e vederli volare liberi ti riempie il cuore di gioia.”
Ho trovato una calo faccia bianca cinnamon, se non ci sono problemi per le allergie sarei inclinato a prenderla... soprattutto perché ho capito che le calo sono poco casiniste, se femmina addirittura molto silenziose. Sicuramente più facili da tenere per un neofita. Sbaglio qualcosa?
Giusto il maschio è più canterino ma anche la femmina fa i suoi urletti ogni tanto.Comunque a confronto con una inseparabile è quasi muta .Bella scelta a faccia bianca,una delle mutazioni più belle delle calo.
“È proprio vero alcuni uccelli non sono fatti per stare in gabbia, sono nati liberi e vederli volare liberi ti riempie il cuore di gioia.”
Grazie. Altra e ultima curiosità: gli inseparabili allevati a mano hanno bisogno di un compagno o posso essere presi singolarmente? Ovviamente do per scontato che in quel caso necessitano di più attenzioni.
Io non li lascio mai da soli, spesso anche accompagnato da un compagno/a non domestico quest'ultimo imita gli atteggiamenti dell'allevato a mano, comunque è una scelta personale.
Grazie per la risposta. Comunque vi aggiorno: ho gia preso la gabbia, devo solo scegliere il pappagallo. Alla fine ho la possibilità di prendere sia inseparabili che una calopsite, tutti allevati a mano. Quel che cerco è un pappagallo non eccessivamente rumoroso da tenere in appartamento. Mi piacciono tutti e 3, non so scegliere, vorrei un aiuto da voi.
Grazie per il tuo contributo ivana. Gli inseparabili da un punto di vista estetico mi piacciono da impazzire. Ho paura della loro rumorosità e non riesco a trovare una coppia svezzata da poco, solo singoli esemplari.
Gli inseparabili allevati a mano hanno bisogno di un compagno o posso essere presi singolarmente? Ovviamente do per scontato che in quel caso necessitano di più attenzioni.???
Dipende dal tempo che hai a disposizione, personalmente non lascio nessuno da solo.
meglio una coppie e spesso uno non domestico imita gli atteggiamenti di quello allevato a mano, divenendo anch' esso docile.
Potresti prenderne uno da principio e poi affiancargli uno/a compagno/a.