Spero di deliziarVi con quest’altra “chicca” tratta da “ Il Canarino” del Conte EMILIO BUDAN scritto nel 1902….
“ Ho già fatto cenno come la muda possa trascorrere in modo irregolare, fra sintomi morbosi, e
terminare in malattia. Mentre normalmente non dovrebbe avere una durata superiore alle sei, al massimo otto settimane, talvolta si protrae di molto, sino ad occupare un anno intero. La causa di tale prolungamento, che può degenerare in malattia, è da ricercarsi anzitutto nel sistema sbagliato di nutrizione. Prima cura sarà perciò di cambiare mangime; facendo eccezione per i casi di stitichezza, si tolga la verdura. Anche il repentino cambiamento di temperatura è atto a protrarre il periodo di cui ci occupiamo. In questo caso si cambi subito la gabbia di posto avendo cura che nel nuovo locale il canarino trovi la temperatura cui era abituato prima. Ai canarini provvisti di cappello, a muda autunnale terminata, rimane talvolta una piazza spiumata sul capo. Quasi sempre si tratta d’un semplice ritardo nella ricomparsa di quelle penne, poiché il capo è l’ultimo ad il più tardo a coprirsi. E’ da considerarsi pure irregolare la muda in cui gli uccelli, dopo aver perduto durante qualche settimana le piume, d’un tratto cessano di perderle. L’allevatore dovrà indagare e poi cercare di rimuovere la causa di questo ristagno e solo se ciò non gli riuscisse ricorrerà ai mezzi che ora passeremo in rassegna. Molti usano strappare dalle ali e dalla coda alcune penne maestre e di ungere il posto con grasso di maiale ovvero con olio fino, l’uno e l’altro leggermente riscaldati. Assicurano che quest’operazione crudele, fatta nell’intento di rimettere in circolazione il sangue, è quasi sempre seguita dal desiderato successo. Dal canto mio vorrei piuttosto raccomandare di procurare il ripristinamento del processo della muda mediante l’introduzione d’una temperatura più elevata, ciò che si raggiunge facilmente coprendo il tetto e due o tre lati della gabbia con pezze bagnate in acqua calda, ben spremute e rinnovate 4-5 volte al giorno, ovvero collocando per un certo tempo ed a più riprese la gabbia sopra una pentola d’acqua bollente; va da se che il vapore non dovrà sprigionarsi in soverchia quantità, tale da invadere la gabbia. Molto bene fa ai canarini un bagno tiepido, purchè la vastità della gabbia permetta loro di far molto movimento e di asciugarsi al sole. In queste condizioni anche il solito bagno freddo non nuoce. Non è affatto escluso che un canarino, pur mantenendosi sano, non entri in muda durante l’autunno. Vuol dire che cambierà il piumaggio l’anno dopo e non occorre farsi soverchie preoccupazioni. Ben diversa è la faccenda se osserviamo nel suo comportamento qualche irregolarità. Allora subentra subito la necessità di promuovere, valendosi dei suggerimenti già dati, il pronto cambio delle penne oppure la continuazione della muda interrotta. Certi allevatori escludono dall’accoppiamento ogni canarino che non abbia superato regolarmente la muda autunnale. “
…che ne’ dite, secondo me in alcuni passaggi è molto più attuale di tanti letti fin’ora letti…
