Ciao,
dunque la discussione si fa interessante direi....

Volevo far notare, che si sta toccando un tema parecchio delicato, per arrivare a sicure e provate conlcusioni bisogna davvero aver una profonda conoscienza degli animali e cercare di ragionare soprattutto da non essere umano!L'essere umano ragiona come vuole, ragiona se gli conviene sennò storpia tutto, falsando ogni realtà.
Ho fatto questa premessa, mettendo in chiaro che io sono il primo se volete, che di animali ne sa poco, soprattutto di etologia, confrontandomi per esempio con Darwin..cercherò quindi di essere più naturale possibile.
Neda, qui non si deve mentire a noi stessi, essendo ingenuamente convinti che l'uccello che salviamo avrà vita certa appena dopo il rilascio....no e no.In natura nulla è certo prima di tutto, noi per non accettare certe "decisioni" che la natura ha in serbo per ogni essere vivente cerchiamo di girarci attorno, facendo tanti giochi di parole, e cercando di cammuffare la realtà per non farla sembrare così crudele.Io chiamo inoltre ingenuità pura, chi è convinto nel proprio conscio, che gli animali che si hanno curato, vivranno felici e contenti in natura, credendo che la vita selvaggia ridiventa automatica appena dopo qualche giorno in natura.Parli di facilità dell' uccello, in questo caso, di reinserirsi senza problema coi suoi simili, imparando tutte le tecniche di soppravivenza di quella specie...e come la mettiamo con il Condor delle Ande, con l'Aquila reale, con molti altri rapaci, con uccelli per così dire territoriali e di vita non in gruppo??Questi da dove perfezionerebbero le tecniche di vita?Certo l'istinto, di cacciare, difendersi ecc che sia allevato a mano o no, ce sempre, il problema nel nostro caso è che priviamo nel senso buono (dato che li curiamo), il tempo che questi uccelli avrebbero impiegato per farsi "selvatici" e per imparare a come vivere.
Sto parlando di uccelli giovani o pulli, che sono quelli maggiromente influenzati dalla nostra presenza.Un pullo di Allocco per dire, sarà svezzato dal centro recupero fin che non sa volare...ma chi insegna a lui a cacciare, e soprattutto difendersi?Cacciare ancora ancora lo si abitua, ma sempre in modo artificiale, difendersi impossibile.In realtà non si dovrebbe insegnare nulla, lui sa già dentro di se come fare entrambe le cose, ma la nostra presenza, il nostro imprinting frena le sue capacità, viziandolo e disabituandolo alla vita vera.
Questo comporterà più tempo perchè si abitui in natura, e questo arco di tempo che passa, può essergli fatale.Un freddo intenso correlato a insufficente capacità di caccia, lo potrebbero portare a morte certa....poco responsabile dei pericoli perchè sempre sato a contatto con l'uomo o comunque a contatto con un ambiente artificiale, potrebbe costargli la vita perchè prima d'ora non ha mai avuto modo di difendersi dato che non ce ne è mai stato il bisogno.
Questo per me è il fatto....il tempo che trascorre in natura per riabilitarsi, è il periodo che per ogni uccello liberato (pullo) è più critico.Poi con i mesi, sempre se la campa, si farà sempre più sveglio e...per così dire....selvatico!!
Parli della zampina rattrappita...beh se nessuna infezione entrava nella gamba, si calcificava e rimaneva col monchetto.L'uccello viveva comunque, fidati.Anche uccelli con ali mezze malandate sopravvivono...sempre che non comporti dolore a lungo termine.Certo averla messa a nuovo la zampa è stato un bel lavoro, meglio di lasciarla con mochetto, ma questo non ha determinato la vita o la morte dell' uccello, che sia chiaro (viveva anche col monchetto per capirci)
Bene o male, uccelli selvatici da un po', e curati, una volta liberati non hanno grandi problemi a reinserirsi in natura dato che ne sono già venuti a conoscenza della dura vita.Certo sbagliato è tenere un uccello più del tempo necessario alle cure, ciò crea una sorta di imprinting che potrà poi essergli di rovina nella vita..es: uccelli erroneamente obbligati per cure a stare troppo a contatto con l'uomo, o abituati a fonte di cibo facile, una volta in natura questa troppa confidenza acquisita durante le cure, può far si che l'uomo stesso li uccida...dove se rimanevano selvatici al 100% magari si tenevano lontani da pericoli perchè l'istinto li diceva di tenersi lontano.
Insomma, l'uccello liberato, potrebbe anche darsi che appena svolta l'angolo venga subito predato, e questo fa parte delle regole che non possiamo cambiare.Noi non possiamo far altro che limitare, che venga predato, con ancor più facilità, quindi limitandoci alle sole e veloci cure per non "viziarlo" troppo e quindi aumentando la sua vulnerabilità;
Perdonatemi per il papiro di roba...scrivo complicato, se non è chiaro chiedete

Non ho comuque dubbi sulle mie idee, io credo che se vengono lette con attenzione tutto fila secondo una logica.
Ciao
Flavio