Una domenica di inizio Maggio, vengo invitato ad eseguira una vista all’allevamento dagli amici Biagio D’Amore e Stefano Esposito di cardellini mutati per realizzare degli scatti fotografici ai soggetti da loro allevati ed in particolare ai cardellini agata e cardellini lutino vincitori al campionato europeo di ornitologia 2008, tenutosi a Cesena, e ai cardellini lutino vincitori al mondiale di ornitologia 2009 svoltosi a Piacenza lo scorso Gennaio e ai neo campioni italiani di Ercolano 2009 con la mutazione agata.
Non è la prima volta che trascorro qualche ora in loro compagnia e anche se non allevo cardellini, faccio loro visita molto spesso per il piacere di scambiare quattro chiacchiere sulla nostra comune passione e soprattutto perché da loro c’è sempre qualcosa da imparare in fatto di ornicoltura.
Stefano, commerciante in pensione, oltre ad essere un grande simpaticone è un giudice internazionale FOI per la categoria IEI e ottimo conoscitore di cardellini nonché, essendo un giudice, di tutte le specie di sua competenza.
Biagio, invece, è un ingegnere di professione che nel tempo libero, oltre che occuparsi di cardellini, approfondisce i diversi aspetti legali all’alimentazione e alla cura degli uccelli da gabbia e voliera e negli anni è diventato un vero esperto tanto da collaborare attivamente con diverse riviste del settore e con il portale Hobby Uccelli.
Un’ accoppiata perfetta, verrebbe da pensare, ed in effetti lo è se si pensa ai risultati ottenuti negli anni e che sono poi culminati con la vittoria al mondiale di ornitologia 2009 e con il bis al campionato italiano di ornitologia 2009.
Inizia la visita all’allevamento di Biagio D’Amore e Stefano Esposito
Giunto in allevamento, l’accoglienza è quella piacevole e cortese di sempre e dopo il tradizionale rito del caffé inizia la visita.
L’allevamento si trova in provincia di Caserta ed è ubicato in un ampio giardino, di forma rettangolare, tra alberi di arancio e limoni dove i cardellini possono godere di un ambiente naturale, tranquillo e sentirsi, anche se in gabbia, a loro agio fra una vegetazione che volutamente circonda le voliere.
La specie allevata è il cardellino nelle mutazioni: major ancestrali, major agata, major bruno, major isabella, major lutino, major eumo, major satinè e major testa bianca. Trovano spazio anche diversi esemplari di canarini e ciuffolotti messicano, che nella stagione riproduttiva vengono adoperati come balie per tutte quelle coppie di cardellini che presentano difficoltà nella cova e/o nell’allevamento della prole.
L’allevamento è costituito da un locale di circa 20 mq che dispone di un’ottima illuminazione naturale e di un ricambio d’area continuo essendo dotato di una grande finestra.
Questo locale viene utilizzato durante il periodo riproduttivo per l’alloggiamento delle balie, generalmente canarini e femmine di ciuffolotti messicani, mentre durante il periodo di preparazione alle mostre e manifestazioni ornitologiche per l’alloggiamento e la preparazione di tutti quei soggetti scelti per le competizioni.
Oltre a questo locale, in giardino, trovano posto una serie di voliere che hanno la funzione di ospitare i giovani cardellini, ormai svezzati dalle balie e perfettamente autonomi, che grazie al volo e all’esercizio fisico possono rinforzare e sviluppare la struttura muscolare.
Tutte le voliere sono ubicate all’esterno e sono protette dall’intemperie mediante un’apposita copertura impermeabile che garantisce riparo ai cardellini anche nelle giornate più piovose, mentre i frontali sono protetti da, eventuali, predatori, come gufi, gazze, corvi, ecc, da una doppia rete di sicurezza.
Le coppie di cardellini, invece, durante il periodo riproduttivo sono alloggiate in spaziose voliere di dimensioni 2.5 m (altezza) x 1.0 m (larghezza) x 1.5 m (profondità), ubicate in un apposito box costituito da dodici voliere e con corridoio di ispezione per poter svolgere tutte le operazioni di routine come il cambio dell’acqua, la pulizia dei fondi, ecc.
Anche questo box di voliere è disposto in modo tale che sia circondato su tre lati dalla vegetazione e molto spesso, in prossimità delle stesse se pur a debita distanza e opportunamente separate, vengono lasciate crescere piante spontanee per offrire un ambiente più naturale che indubbiamente favorisce lo stato psico-fisico degli uccelli.
Ciò che colpisce, fin da subito, è la passione e la dedizione con cui Biagio e Stefano si dedicano all’allevamento.
Nulla è lasciato al caso e l’igiene delle voliere, delle gabbie da cova e di tutta l’attrezzatura è sicuramente la cosa che colpisce maggiormente.
Chi alleva sa quanto è difficile e dispendioso, soprattutto per chi non ha la fortuna di potersi dedicare a tempo pieno all’allevamento, mantenere le gabbie e l’attrezzatura in un perfetto stato di igiene onde evitare il propagarsi di pericolose patologie e/o infezioni.
I fondi delle gabbie da cova, comprese le griglie di fondo, vengono sostituiti ogni settimana con fondi puliti che preventivamente sono stati lavati con prodotti specifici e successivamente disinfettati mettendoli a bagno in un apposito contenitore con acqua e candeggina.
Le attrezzature, come beverini, mangiatoie e posatoi, vengono anche essi lavati e disinfettati con una certa frequenza in modo da risultare sempre puliti ed in perfetto stato.
L’alimentazione è un altro punto di forza del loro metodo di allevamento.
Semi di prima qualità, pastoncino ben equilibrato a seconda del periodo (muta, riposo ed allevamento), giusto apporto di vitamine ed erbe e semi prativi, come cicoria, tarassaco e soprattutto cardo di cui i cardellini sono particolarmente ghiotti.
Descrivere nel dettaglio il loro metodo d’allevamento è davvero cosa non semplice e di sicuro non è possibile sintetizzarlo in poche righe di testo, per questo sia Biagio che Stefano si sono ripromessi di rispondere in seguito a domande più specifiche per spiegarci i segreti dei loro successi.