Passero domestico (Passer domesticus)

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Il passero domestico, uccellino assai comune, è una presenza abituale nelle nostre città.
Va e viene tra i giardini, i parchi e le piazze cittadine, saltellando sfrontatamente vicino all’uomo in cerca di qualche briciola per poi volare a nascondersi tra le foglie di una siepe vicina.

Il passero domestico o passerotto, audace ma prudente passeriforme, è un uccellino antropofilo poiché è solito vivere nei pressi dei luoghi abitatati dall’uomo.

Si riconosce a colpo d’occhio.

Nel maschio del passero la parte superiore della testa presenta una calotta grigio-piombo, mentre la nuca è rossastra.

Il dorso risulta bruno, striato di marrone scuro e spezzato da due linee più chiare; la pettorina nera del maschio ha un’ampiezza variabile a seconda della stagione e risulta più estesa in primavera.

Le gote bianche sono peculiari del maschio e insieme alla gola risaltano rispetto alle parti scure del piumaggio superiore; due strisce scure vanno dai lati del becco alla nuca, passando sugli occhi neri; sulle ali marroni corrono barre alari bianche e il ventre si presenta grigio chiaro.

Le zampette sono leggermente divaricate e corte, così come il becco robusto tipico di molti uccelli granivori.

Il dimorfismo sessuale comporta che la femmina sia caratterizzata da colori più neutri.

La parte alta della testa presenta una calotta marrone, guance e gola sono beige-grigio chiaro, ma come il maschio, le ali sono attraversate da una banda bianca.

I passeri domestici giovani somigliano molto alle femmine adulte, ma si possono riconoscere tramite dei lembi di pelle gialla agli angoli del becco che gli danno un’espressione imbronciata; tali lembi spariscono col tempo e più precisamente nel corso della loro prima estate.

Il passero domestico si comporta in modo prudente, ma questo non svilisce la sua indole intraprendente e curiosa.

Infatti anche se con particolare circospezione, non ha problemi a beccare un pezzettino di cibo nelle immediate vicinanze dell’uomo; arriva saltellando, becca la sua briciola e va via per poi ritornare.

Al primo segnale di pericolo percepito nei paraggi, ecco che s’invola o si intrufola nel più vicino cespuglio, seguito dai suoi simili.

La sua spiccata intelligenza permette al passero di comprendere le abitudini umane, perciò riesce ad adattarsi alle consuetudini dell’uomo vicino a cui vive; per questo c’è differenza tra i passeri di città e quelli di campagna, molto più timidi e prudenti.

Generalmente questi esemplari non sono mai soli, difatti parecchie voci possono essere udite cinguettare insieme dalla stessa siepe che funge loro da riparo.

Dopo che uno dei passerotti si è avventurato con cautela fuori dal nascondiglio, tutti gli altri lo seguono salticchiando e riprendono la loro ricerca di cibo.

La colonia è formata da una decina di coppie, oltre che da qualche “single”, che stanzia in un determinato territorio.

Le femmine si muovono vicine mentre i maschi rispettano ognuno gli spazi dell’altro, anche se questo non serve a impedire piccole zuffe: le rumorose liti durano solo qualche istante, prima che ritorni la calma.

La ricerca del cibo si alterna di solito a bagni di diversa natura, poiché i passerotti si prendono cura del loro piumaggio più volte al giorno.

Passero Domestico Femmina al bagno
Nella foto un esemplare di Passero Domestico Femmina alle prese con il bagno. Questi uccelli amano molto bagnarsi e spesso, soprattutto nella bella stagione, possono farlo anche più volte al giorno.

I rituali di toeletta hanno scopi sia igienici che sociali: l’incontro fortuito di una pozzanghera è l’occasione perfetta per un bel bagno.

Appena dopo il primo passero si è tuffato e scrollato dall’acqua, il resto degli uccellini lo emula per poi andare ad asciugarsi al sole dove ognuno di loro si liscia le piume.

Non è questo l’unico metodo per tenersi puliti, di tanto in tanto, i passeri si gettano al suolo e si dimenano in modo da far penetrare bene la polvere tra le piume, in questo modo si liberano dei parassiti che li infestano e del relativo prurito.

Anticipando il tramontare del sole, s’involano in cerca di un riparo notturno: di solito la scelta ricade su un albero con una chioma ben nutrita di foglie dove posarsi e, alle piccole baruffe serali, segue quieto il lungo silenzio della notte.

Diffusione e habitat del Passero domestico

Il Passero domestico è un uccello cosmopolita.

L’areale di origine abbraccia gran parte del Medio Oriente, ma è riuscito ad insediarsi da millenni in tutto il Paleartico, ossia l’area geografica comprendente parte dell’ Eurasia e Africa settentrionale, e di recente si è diffuso anche in zone al di là del mare.

Singoli uccelli potrebbero essersi imbarcati in modo del tutto volontario su qualche nave o portati oltreoceano dall’uomo; a partire da coppie liberate nel 1850 a New York e in seguito ad Ovest degli Stati Uniti, la specie occupa ad oggi quasi tutta l’America del nord.

La popolazione locale conta 150 milioni di individui, con conseguenze per specie quali rondini delle rocce o la nostra rondine comune, scacciate dal passero domestico dai loro nidi; l’espansione continua ininterrotta e ha toccato Caraibi, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica…

La sottospecie tipica è pressoché assente in Italia, sostituita dal Passero d’Italia e la Passera sarda.

Il Passero d’Italia

Il Passero d’Italia è un uccellino della famiglia dei Passeridi che vive a stretto contatto con l’uomo, in centri abitati e campi coltivati.

Il dimorfismo sessuale comporta che la femmina di questa specie abbia un colore giallastro nelle parti inferiori e bruno in quelle superiori, con dorso striato di scuro

Il maschiodel Passero d’Italia è caratterizzato da una testina bruno-rossiccia, guance bianche e una chiazza nera sulla gola, le parti dorsali sono bruno-grigiastre mentre ventre e petto sono bianchi.

È presente in tutta la Sicilia e nel Parco Nazionale del Vesuvio.

Nidifica nelle grondaie, sotto le tegole o anche nei camini, sui pali della luce o sotto i lampioni di città e campagna.

E’ un uccellino assai socievole e vive in coppie nel periodo riproduttivo, le quali si affiancano le une alle altre costituendo gruppi di centinaia di individui.

In aprile cominciano gli accoppiamenti dopodiché, la femmina depone dalle 3 alle 7 uova di colore variabile; i genitori le covano a turno per circa 2 settimane e alla schiusa i piccoli vengono nutriti con piccoli insetti, biada, grano, segale e semi d’ogni genere.

La Passera Sarda

La Passera sarda è un passeriforme che differisce dagli altri passeri per la presenza di macchie nere su petto e dorso.

La femmina della passera Sarda è bruno-grigia mentre il maschio di Passera sarda è di un marrone marcato, con una macchia nera sotto la gola e macchioline dello stesso colore diffuse su tutto il petto.

Questa specie è diffusa in Spagna, Grecia, Balcani, nel continente africano dal Marocco alla Libia e in Italia la si trova in Sardegna e Sicilia, in Puglia e da non molto nel Delta del Po;

E’ onnivora, quindi la sua alimentazione è molto variabile e a differenza di altri passeri, preferisce stare lontana dall’uomo scegliendo luoghi come boschi e foreste o spazi aperti con presenza di rocce.

Raramente la si può osservare nei centri abitati durante il giorno, ma di notte, può formare grandi dormitori sugli alberi delle piazze di città; costruisce il suo nido sugli alberi, in vecchi casolari o nidi abbandonati di altri uccelli.

Da aprile in poi la coppia depone 4-6 uova (per un massimo di tre covate annue) e alla schiusa, che avviene all’incirca dopo 13 giorni, è soprattutto la femmina a provvedere al sostentamento degli implumi che saranno pronti a lasciare il nido dopo un paio di settimane.

L’ habitat del passerotto comprende campagne o dintorni di fattorie, città, piazze, parchi e giardini ed essendo legato all’uomo spesso costruisce il nido vicino alle abitazioni; in genere non lo si incontra mai in zone totalmente disabitate e nelle grandi città rumorose nidifica sulle chiese e sotto i tetti delle case.

Questo piccolo uccello è stanziale, non si allontana mai dal posto in cui è nato.

Dopo che ha scelto una zona, che sia un villaggio o un grande insediamento urbano, vi si installa in colonie; gli unici spostamenti intrapresi sono i lunghi voli d’ispezione che affronta per trovare l’habitat perfetto in cui insediarsi.

Il canto ed il verso del Passero domestico

Il canto del passero domestico è un suono per noi molto familiare, dato che è possibile udirlo spesso passeggiando per la città.

Il caratteristico cinguettio è udibile dalle prime ore del mattino e in autunno e inverno, tante voci si alzano dall’interno di un albero che ha offerto riparo a molti di loro nel corso della notte.

Il verso degli adulti, di entrambi i sessi, consiste in una successione di brevi grida quali “tsuip-tsuip” o “ciap-ciap”, emesse per tutto il giorno e per tutto l’anno.

Quando gli uccellini sono in stato di allarme emettono un suono che somiglia a “chrrrr” e da febbraio, al formarsi delle coppie, i maschi seguitano a ripetere un insistente “tcirup-tcirup” un pò strascicato che funge da canto d’amore, anche se simile al tipico verso di contatto della specie.

Da febbraio a maggio l’aria è piena del suono dei loro versi, poiché le coppie che nidificano le une accanto alle altre si chiamano e si eccitano vicendevolmente, creando cori di voci ininterrotte spesso moleste e ai limiti del frastuono.

Iin estate, e fino alla muta, cala una temporanea e relativa quiete.

Passero domestico maschio con giovane
Nella foto un giovane passero domestico in compagnia di un maschio adulto. Da notare nel giovane la guaiana gialla ai lati del becco che poi scomparità con il tempo.

Riproduzione del Passero domestico

Nonostante l’animo socievole, il passerotto ingaggia vere e proprie battaglie coi suoi simili nel periodo degli amori.

Queste zuffe benchè violente, non sono mai mortali, ma i numerosi maschi si fanno una gran concorrenza.

Capita che siano costretti ad esibirsi in parate collettive a terra per corteggiare in gruppo una stessa femmina, la quale si ritrova circondata da uccellini che si pavoneggiano rumorosamente.

Nella maggioranza dei casi la femmina fugge dallo schieramento di pretendenti per andarsi a posare nel nido del compagno che ha scelto.

Verso i primi di gennaio, il maschio ha già individuato il suo territorio e vi si reca regolarmente cantando a gran voce per informare gli altri del pieno possesso del sito.

Trovata una piccola apertura naturale, nella quale verrà costruito in seguito il nido, si trattiene sempre più spesso nelle sue vicinanze attendendo che una femmina si avvicini.

NIDI ARTIFICIALI

Nido artificiale utilizzato da Passeri DomesticiI Passeri soprattutto quelli cittadini non disdegnano i nidi artificiali per il Birdgardening che costituiscono un riparo sicuro dove crescere la prole.

I Nidi artificiali vanno sempre posizionati qualche mese prima dell’inizio della stagione riproduttiva in modo tale che i Passeri Maschi possano abituarsi ed eventualmente sceglierli come dimora.

L’esperienza di Birdgardening è una cosa bellissima che consigliamo a tutti di provare.

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A quel punto il passerotto canta con più insistenza, saltella davanti all’entrata alzando coda e testa e penetra all’interno, subito seguito dalla femmina;

Questo rituale di “fidanzamento” si ripete per un certo numero di volte fino all’effettivo accoppiamento.

Si tratta di uccelli monogami, una volta formata, la coppia di passeri rimane unita per tutta la vita.

Gli accoppiamenti hanno in genere luogo nel mese di aprile e grazie all’abbondanza di cibo assicurata dalla vicinanza dell’uomo, la costruzione del nido comincia abbastanza presto.

Può nidificare almeno 3 volte e se la primavera è precoce, la prima covata avviene anche in marzo.

In base alle circostanze, il nido viene costruito nei luoghi più disperati: nel buco di un muro, nella cavità di un tronco d’albero o sui rami di un albero e non è difficile che occupi nidi abbandonati di altre specie.

Il nido è molto grezzo, così come i materiali che lo compongono poiché il passero maschio recupera tutti i materiali disponibili nei dintorni: paglia, crini e pezzetti di carta messi insieme alla rinfusa.

I nidi costruiti sugli alberi hanno una volta superiore completa e un’apertura laterale.

Quelli posizionati nelle cavità possono essere aperti o chiusi superiormente; il numero delle uova varia da 3 fino a un massimo di 8 e nonostante il colore sia variabile, generalmente il guscio si presenta di un tono biancastro, macchiettato di marrone e grigio.

La cova è portata avanti per due settimane e a turno da entrambi i genitori durante il giorno, mentre di notte è la mamma a tenere al caldo le uova visto che è l’unica dei due a possedere una placca incubatrice.

Alla nascita entrambi i genitori nutrono i propri implumi con piccoli insetti, poi con insetti e semi ammorbiditi nel gozzo e infine con grano, avena, segale, semi.

Passero Maschio che alimenta un giovane passero
I Passeri Domestici sono genitori molto amorevoli e attenti. Ricoprono i figli di molte attenzioni fino al completo svezzamento. Anche dopo il primo volo, i giovani continuano a stazionare nei pressi del nido alla ricerca di qualche imbeccata sicura.

Appena la prole spicca il primo volo i genitori sono pronti alla seconda covata.

Nel caso uno dei genitori muoia in questo periodo, l’altro raddoppia gli sforzi per allevare i piccoli e se uno dei piccoli non riesce a lasciare il nido insieme ai fratelli, la madre seguita a nutrirlo fino a una più completa indipendenza.

Purtroppo però il più delle volte questo finisce per morire dato che gli adulti sono occupati a prendersi cura della seconda covata.

curiosità

Non si conosce il momento preciso in cui il passero ha cominciato a gironzolare tra i piedi dell’uomo, ma ci è noto che questo accadeva già nel Neolitico.

Proveniente dalla steppa dell’Asia centrale e del Medio Oriente, il passero ha sempre occupato campi dissodati e seminati, in cui le colture abbondavano di cereali.

L’estensione dei centri abitati ha accresciuto le zone in cui poteva trovare di cui cibarsi, dato che in questi luoghi lontani dai terreni coltivati non mancavano certo gli avanzi di cibo di cui fare bottino.

Specie come la passera mattugia e la passera lagia hanno mantenuto abitudini più agresti e si sono tenute generalmente a distanza dalle zone cittadine.

Forse ostacolate dalla spietata concorrenza del passero domestico.

Alimentazione del Passero domestico

Anche se essenzialmente granivoro, il passero può implementare alla sua dieta alimentare un gran quantità di avanzi lasciati dall’uomo.

D’inverno vanno in cerca di semi vagabondando per i campi e non si fanno problemi a nutrirsi nelle mangiatoie dei giardini, nei parcheggi dei supermercati o nei bidoni della spazzatura.

Può anche capitare che qualche passero ispeziona il parabrezza delle automobili per scovare cadaveri d’insetti, importantissima risorsa per la nutrizione dei loro piccoli in primavera.

La pace con l’uomo è in parte relativa poiché il passero saccheggia e divora la frutta rendendolo per questo un potenziale nemico dei raccolti.

Contemporaneamente svolge, però, un compito molto importante per lo sterminio di insetti nocivi.

DIFESA DAI PREDATORI

Molti sono i predatori che si nutrono di passeri come lo sparviere euroasiatico e il falco lodaiolo.

Nelle grandi città il gheppio, la civetta, la cornacchia nera, la gazza e la ghiandaia divorano sia adulti che uova e piccoli della specie.

Seppur salvati dagli attacchi aerei da un provvidenziale cespuglio, non mancano predatori terrestri quali ermellini, donnole, topi e gatti.

I parenti del Passero domestico

Tra i parenti più stretti del nostro amico troviamo esemplari come la passera scopaiola e altri meno conosciuti come la passera mattugia e la passera lagia, meno avvezze alla frequentazione dei centri cittadini.

Passera scopaiola (Prunella modularis)

La Passera scopaiola (Prunella modularis) é un uccellino di circa 15 cm con un piumaggio grigio e marrone nella parte superiore striata di nero, mentre la parte inferiore si presenta color lavagna.

Vive tra siepi, cespugli e boschetti e la si può incontrare sia in città che in campagna; in primavera intona dolci ed armoniose melodie e durante la caccia all’insetto, risulta circospetta e molto furtiva.

In inverno la si può vedere spesso presso le mangiatoie dei parchi urbani e per distinguerla dal passero domestico basterà osservare il becco, dalla forma decisamente più sottile, lunga e scura.

Il comportamento riproduttivo di questo volatile è particolarmente interessante.

Le femmine tendono ad accoppiarsi con più maschi e ognuno di loro, prima dell’accoppiamento, colpisce gentilmente e ripetutamente la parte esterna dell’organo sessuale femminile così che la compagna possa estromettere il seme appena ricevuto da un altro maschio, permettendogli in tal modo di sostituirlo con il proprio.

È presente in gran parte d’Europa, Asia Minore ed Iran e in autunno le popolazioni settentrionali raggiungono il sud dell’Europa, l’Africa settentrionale e l’Asia occidentale.

In Italia è stazionaria, di passo e invernale, trascorrendo l’estate in montagna e l’inverno in pianura.

L’alimentazione è generalmente costituita in estate da insetti, coleotteri e le loro piccole larve, mentre in inverno cerca semi a causa della indisponibilità degli insetti.

curiosità

In Lupo Alberto, personaggio della famosa e omonima serie a fumetti ideata da Silver nel 1973, il personaggio di Silvietta appartiene a questa specie.

Passera mattugia (Passer montanus)

La Passera mattugia (Passer montanus) detta anche “passero mattugio”, frequenta prevalentemente le zone agricole, talvolta spingendosi ai margini dei piccoli centri abitati.

Si distingue dal passero domestico grazie alla chiazza nera che spicca sulla gola bianca.

Non esiste dimorfismo sessuale per cui maschio e femmina sono praticamente identici.

La testolina è di un bel color nocciola con gola e guance nere e un collare biancastro, il ventre è bianco con petto grigio, ali e coda si presentano marroni e nere, mentre il dorso è marrone.

Gli esemplari più giovani hanno una colorazione più sbiadita e la macchia guanciale è appena visibile.

Rispetto agli adulti, il becco è decisamente più chiaro.

La taglia è di circa 14 cm e il peso è di quasi 22 grammi.

Nelle città asiatiche è il tipo di passero più diffuso ed essendo un uccello onnivoro mangia di tutto per cui la sua alimentazione passa dai semi, agli insetti, alla frutta.

È presente in quasi tutta Europa ed Asia e principalmente predilige le campagne.

Più raramente il limitare dei centri urbani, dove riesce a trovare abbondanza di cibo e ambienti favorevoli alla riproduzione.

Per la costruzione del nido preferisce le cavità degli alberi, gli anfratti delle case e nello specifico i sottotetti; è in aprile che la femmina vi depone circa 7 uova, da covare col maschio per 11-14 giorni.

Passera lagia (Petronia petronia)

La Passera lagia (Petronia petronia) è l’unica specie nota del genere “Petronia” ed è un uccellino caratterizzato dalla sgargiante sfumatura giallastra presente sul petto che lo distingue.

Il resto del piumaggio si presenta marrone chiaro con striature marrone scuro e nere su dorso e ali, mentre il petto ha delle striature marroni più schiarite e il bel sopracciglio giallo ne caratterizza la testa.

Maschio e femmina sono quasi indistinguibili.

E un uccello onnivoro per cui mangia ogni insetto che riesce a catturare, ma ha una preferenza alimentare per i semi.

Predilige habitat meno urbanizzati, non disdegnando comunque aree antropizzate, e se d’inverno si mescola volentieri alle colonie dei suoi cugini.

Nella bella stagione (tra maggio e luglio) abbandona le colonie per nidificare in zone rocciose, sulle scarpate franose, nei villaggi in rovina oppure in montagna.

Si adatta in ogni caso a diversi tipi di ambiente: dal livello del mare fino a 2.000 m di quota, distretti montani ben disposti a sud e costituiti da pascoli magri e praterie.

Si trova in Europa, Asia ed Africa del nord e in Italia frequenta zone meridionali.

Il suo canto è acuto e penetrante e somiglia ad un veloce “cigolio”, facilmente udibile presso i casolari e nelle zone diroccate in cui edifica il suo nido.

La femmina depone 4-8 uova di un colore biancastro, chiazzate di rossiccio scuro.

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