L’acaro

Una breve panoramica tra le differenti tipologie di acaro che possono infestare gli allevamenti aviari e alcuni consigli per combatterli.

Esistono quattro tipologie differenti di acaro che possono accattare gli uccelli domestici e creare non pochi problemi, in particolare possiamo distinguere:

  1. acaro rosso;
  2. acaro della piuma;
  3. acaro delle zampe;
  4. acaro respiratorio;

Acaro rosso

Acaro Rosso

L’acaro rosso è il più pericoloso e può portare alla morte degli uccelli colpiti, specialmente i piccoli appena nati.

Si nasconde sia nelle gabbie, molle, mangiatoie e posatoi, che nei muri dell’allevamento, attaccando i canarini solo di notte, nel periodo primaverile ed estivo scomparendo con i primi freddi.

Per verificare la presenza si possono sbattere i posatoi su un pezzo di carta bianco ed in caso di presenza dell’acaro si vedranno dei puntini rossi o grigi; oppure coprendo la gabbia con un panno bianco la sera, il mattino si possono sempre scorgere la presenza degli acari.

L’acaro assume una colorazione rossa solo dopo aver succhiato il sangue dai canarini, rendendoli irrequieti.

Dopo aver scoperto la presenza dell’acaro bisogna disinfettare i locali e le gabbie con delle sostanze acaricide spray.

Naturalmente la prevenzione è l’arma migliore per sconfiggere l’acaro, nei nostri allevamenti usiamo già da alcuni anni il frontline che è applicato direttamente sul collo dei canarini nella dose di una goccia per canarino.

Tale trattamento è da compiere ogni 3-4 mesi evitando di applicarlo sui novelli d’età inferiore ai due mesi.

L’unica accortezza da usare è di non mettere a disposizione il bagnetto per almeno 5-7 giorni dall’applicazione del frontline.
Possiamo affermare che utilizzando tale prevenzione nei nostri allevamenti non si sono più verificati episodi d’infestazione da acari rossi.

Acaro della piuma

L’acaro della piuma è di colore grigio e colpisce come si può intuire le piume, dove si annida danneggiandole e provocandone la caduta: questo tipo d’acaro si nutre, infatti, delle parti basali delle penne escluse remiganti e timoniere.

Il canarino colpito da tale parassita normalmente sfrega le piume con il becco danneggiandole ancor di più.

Questo tipo d’acaro è presente sia di giorno sia di notte, quindi per verificarne la presenza è sufficiente prendere i soggetti e soffiare sotto le piume dove si annidano.

La cura e la prevenzione sono le stesse che si applicano per l’acaro rosso.

Acaro delle zampe

L’acaro delle zampe colpisce le stesse facendole arrossire e gonfiare, e se non curata in tempo può causare la perdita delle unghie ed addirittura dell’arto completo.

Non è facile da scoprire perchè a prima vista si può confondere con la puntura di una zanzara, ma se dopo un trattamento degli arti con una pomata antinfiammatoria il canarino non migliora, si può sospettare che si tratti dell’acaro delle zampe. In questo caso è sempre meglio consultare il proprio veterinario il quale saprà indicarvi il trattamento migliore per l’acaro delle zampe.

Eseguire un’accurata pulizia delle gabbie e dei locali, l’utilizzo di foractil spray per disinfettare le zampe dei soggetti sani, mentre per i canarini colpiti bisogna seguire la seguente terapia per circa quindici giorni: il mattino si applica la pomata Eurax che migliora la circolazione sanguinea, mentre la sera si utilizza Lessavengel.

Curati in tempo i canarini colpiti dall’acaro delle zampe guariscono completamente nell’arco di 15-20 giorni.

Acaro respiratorio

Acaro che provoca l'acariasi respiratoria

L’acariasi respiratoria è una malattia causata da un acaro che vive nei bronchi e nella trachea degli uccelli riproducendosi in tempi abbastanza brevi.

La trasmissione della malattia avviene per via diretta, tramite le imbeccate e per linea indiretta attraverso il cibo e l’acqua anche perchè il soggetto contaminato elimina le uova degli acari tramite le feci o attraverso dei colpi di tosse.

I sintomi della malattia sono difficoltà respiratorie ed emissione di muco dalle narici. Il canarino colpito dalla malattia respira a becco aperto con colpi di tosse seguiti da movimenti ritmici della coda ed avvicinando l’orecchio al becco del canarino si sente un rumore metallico.

La forte emissione di muco dalle narici può portare alla morte dei canarini per soffocamento essendo essi già fortemente debilitati da un calo d’appetito con una conseguente perdita di peso.

Per diagnosticare con sicurezza la malattia è meglio rivolgersi ad un veterinario che in caso di morte di un soggetto può con l’autopsia individuare con facilità la presenza degli acari nella trachea.

La cura migliore per l’acariasi respiratoria è l’impiego dell’ivermectina (nome commerciale ivomec) diluito in glicole propilenico in rapporto di 1:9.

L’ivomec così ottenuto va somministrato direttamente nel becco del canarino in ragione di una goccia ognuno usando un contagocce.

Una prima somministrazione del farmaco non risolve definitivamente il problema e si può dopo una decina di giorni ripetere il trattamento.

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1 commento su “L’acaro”

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