La storia di un mignattino

Riceviamo, per mezzo del signor Valerio Palladini, questa incredibile ed affascinante storia di un Mignattino che ha avuto la fortuna di incontrare i volontari del centro recupero uccelli marini acquatici.


Mignattino (Chlidonias niger) ricoverato al CRUMA in data 1/9/2010 e liberato, dopo le cure necessarie, il 2/2/2011. Foto: CRUMA.

Ogni giorno il Cruma cerca di aiutare gli uccelli che si trovano in difficoltà.

Gli uccelli vengono ospitati all’interno del ricovero Cruma, ed appena sono in condizione di riprendere la loro vita normale, vengono lasciati alla loro libertà.

È il duemilacinquecentottantaduesimo ricoverato dell’anno, il suo nome scientifico è “Chlidonias niger“, meglio conosciuto con il nome mignattino, è un uccello di piccole dimensioni di colore grigiastro e dal capo nero, e siamo qui per raccontarvi la sua storia. La storia di questo piccolo uccello inizia il primo settembre 2010 quando l’ENPA di Savona porta presso il CRUMA, il mignattino, ritrovato nel territorio savonese, completamente imbrattato di petrolio.

Il motivo della presenza di petrolio sul suo piumaggio non si è mai riuscito a scoprire, e come avviene in questi casi, dopo i primi accertamenti e le prime cure, è seguito il lavaggio del piumaggio per togliergli completamente il petrolio.

Prove di galleggiamento, per verificare l'impermeabilità del piumaggio, nella vasca della voliera degli uccelli acquatici al CRUMA. - Foto: CRUMA.
Prove di galleggiamento, per verificare l’impermeabilità del piumaggio, nella vasca della voliera degli uccelli acquatici al CRUMA. – Foto: CRUMA.

L’operazione di pulizia è andata a buon fine, ma il petrolio aveva talmente sfibrato le piume, da rovinarle in maniera irreparabile.

C’è da dire che il mignattino è un uccello molto legato all’acqua, infatti per cacciare ha bisogno di tuffarsi nell’acqua, per cui è importantissimo che il piumaggio sia impermeabile.

L’impermeabilità del piumaggio è data grazie ad una ghiandola, che posseggono tutti gli uccelli acquatici, chiamata “uropigio“, situata proprio sopra la coda, che secerne un liquido oleoso, che cosparso sul piumaggio, rende il piumaggio dell’uccello impermeabile.

Controllo del piumaggio prima del rilascio, questa verifica è indispensabile per assicurarsi una completa guarigione dell'uccello. - Foto: CRUMA.
Controllo del piumaggio prima del rilascio, questa verifica è indispensabile per assicurarsi una completa guarigione dell’uccello. – Foto: CRUMA.

Dopo gli opportuni controlli, si è visto che tale ghiandola funzionava correttamente, ma le piume erano talmente rovinate da non offrire più sufficiente superficie per proteggere dall’acqua il corpo dell’animale.

Ovviamente in queste condizioni l’uccello non era in grado di tuffarsi in acqua, poiché al primo tuffo il piumaggio si sarebbe impregnato e da lì a poco, appesantito dall’acqua, l’uccello sarebbe affogato.

La soluzione era quindi di aspettare che terminasse la muta per cambiare così tutte le piume rovinate. Sono trascorsi 5 mesi durante i quali ci sono state prove di volo, tuffi in piscina e tante tante vitamine.

Così il due febbraio 2011, alle ore 16, il mignattino ha ritrovato la sua libertà sulle spiagge tra Livorno e Pisa.

Ancora oggi ci si chiede da dove sia uscito quel petrolio che ha dato vita a questa storia, ma forse si può pensare che si sia trattato di un evento rapido, una cosa di pochi minuti forse addirittura secondi.

La fase della liberazione del Mignattino da parte di una volontaria. - Foto: CRUMA.
La fase della liberazione del Mignattino da parte di una volontaria. – Foto: CRUMA.

Pochi minuti o secondi di inquinamento hanno costretto un uccellino a 5 mesi di degenza ed inoltre senza l’intervento dell’ENPA che l’ha recuperato e portato presso il centro CRUMA, non avrebbe avuto la possibilità di sopravvivere.

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