Icona del passato, e tuttora in auge, il canarino di razza spagnola ha saputo sempre attirare a sé l’attenzione di allevatori e simpatizzanti, al punto di essere presente in tutti gli allevamenti di canarini con necessità di canarini “sicuri a svezzare” la propria prole e non.
La storia di questo canarino comincia nel 1931 nella penisola Iberica e più precisamente nella Catalogna, quando all’indomani della nascita dell’UNION DE CANARICULTORES DE BARCELONA, si volle selezionare un canarino che avesse una lunghezza massima di 11 cm e con struttura del corpo sottile. All’epoca nella penisola Iberica era molto allevato un canarino sottile, molto rustico e ottimo cantore chiamato “CANARINO DEL PAIS”, e sicuramente grazie a questo canarino accoppiato al canarino selvatico che oggi possiamo ammirare le varietà e i colori del canarino di razza spagnola.
Infatti l’unione delle due razze creò l’attuale razza di canarini spagnola anche se lo standard venne realizzato nel 1931 e ufficializzato solo l’8 novembre 1948 con tanto di scheda di giudizio in occasione del 4° congresso nazionale avicolo.
Nel 1956 la razza spagnola è internazionale con inserimento tra i canarini di forma e posizione col nome di “CANARIO DEL COLEUR ESPANOL”.
Come successo per altre razze agli esordi della loro nascita, anche questa ebbe una partenza (come dicono gli inglesi start up) un pò travagliata, dopo aver rischiato (per dimenticanza o errore tecnico) la cancellazione dagli albi, in favore del “cugino Timbrado” (1971) risoltosi poi nel 1976 con un inizio avvincente e particolare.
Infatti all’epoca gli standard redatti dai vari club erano contraddittori e controversi al punto tale che le due Federazioni che capeggiavano i club nel 1977 optarono per un disegno unico comune e risolutivo, capace di acquietare i dissapori fino a quel momento verificatisi sugli standard ufficiali “Veri”.
In Italia il club italiano razza spagnola é il CIRS riconosciuto nel 2003 dalla FOI.
Nato con l’intento d’incrementare e valorizzare la razza, é grazie al suo impegno profondo e sinergico dei suoi soci, se oggi possiamo ammirare alle mostre dei canarini spagnoli nelle categorie intensi e brinati, e nelle moltissime varietà ereditate dal canarino di colore (agata, isabella, ardesia, fawn, ecc).
Scheda Tecnica di Giudizio canarino razza spagnola
Corpo: punti 25 e comprende il dorso, il petto, il corpo sottile le spalle. E’ considerato difetto un petto ampio, come pure la spina dorsale più alta delle spalle (conosciuta come “cifosi spagnola” o Gobba). La posizione che deve assumere sul posatoio è a 45° con collo staccato in avanti e sulla stessa linea del corpo. I brinati con collo sono da preferire nel ciclo della riproduzione.
Taglia: punti 25. Questa è la lunghezza del soggetto che deve essere tra gli 11 e 12,5 cm, oltre tale misura è grave difetto e non può più essere considerato uno spagnolo.
Testa e collo: punti 10. La testa deve essere piccola a forma di nocciola, mai a serpentina, con becco conico e piccolo. Il collo deve staccarsi dal corpo in modo evidente. Costituisce difetto testa e collo difformi dallo standard richiesto.
Nota:
Faccio una piccola precisazione: i difetti di cui sopra, a mio avviso (allevo spagnoli da anni) non sono sanabili con accoppiamenti compensativi. Infatti il difetto del becco e della testa serpentina è ricorrente nella figliolanza, venendosi a creare quelle che molti definiscono una “TARA EREDITARIA”.
Consiglio a chi vuole iniziare ad allevare i canarini di razza spagnola, ai fini della selezione, di acquistare soggetti riproduttori che rispecchiano le caratteristiche elencate in precedenza; escludendo per cui tutti quei canarini che presentano problemi di tare ereditarie.
Oggi, soprattutto in internet, si vedono annunci di canarini spagnoli a pochi euro: ebbene questi al 99% nascondono (geneticamente) sempre difetti non sanabili che penalizzeranno il soggetto e la sua progenie in sede di giudizio nelle mostre.
Fortunatamente la razza spagnola ha potuto contare su un club rappresentativo (CIRS) formato dai migliori allevatori di questa razza.
Nel club vi sono numerose iniziative e notizie (visionabile da tutti su internet sul sito ufficiale e sulle caratteristiche ufficiali FOI.
E’ grazie all’impegno profuso di persone come loro se oggi abbiamo delle vere eccellenze rappresentative qui in Italia. Si deve al club infatti un ringraziamento dell’epilogo dell’annoso problema dei piumaggi intermedi (semintenso – semibrinato).
Infatti in data 21 luglio 2007 la CTN (Commissione tecnica nazionale) acquisito il parere favorevole del club (CIRS) comunica la seguente direttiva:
“ Tutti i soggetti a piumaggio intermedio (semintensivi semibrinati) vanno valutati come cat. R.S. Intenso, a meno che, quegli stessi soggetti non siano inequivocabilmente e senza lasciare dubbi d’interpretazione, soggetti brinati.”
Così finisce un capitolo di controversie sul giudizio (quasi sempre inappellabile) dei c.d. “MEZZANI”.
Ali e coda: punti 10. Le ali devono essere il più possibile aderenti al corpo, e mai incrociarsi ad X. La coda deve essere in linea col corpo (sempre a 45°) e non deve presentare mancanza di penne (12 nella coda) e forcuta (detta coda di pesce o di rondine).
Piumaggio: punti 10. Il piumaggio deve essere lucente dal colore vivo e brillante.
E’ consigliabile accoppiare intenso x semintenso, creando così dei soggetti intensi brinati e doppi intensi; e ogni 2 anni doppio intenso x brinato. Ogni sbuffo laterale o dorsale incravattatura (centro petto) o piume cadenti costituisce difetto. Nei reiterati accoppiamenti bisogna prestare attenzione alla deplumazione oculare posteriore che si verifica negli accoppiamenti tra intensi.
Zampe: punti 10. Corte piegate e più possibile dita piccole.
Portamento: punti 5. Agile vivace, non nervoso o letargico; costituisce pregio la “crestina”sulla testa che manifesta il soggetto all’avvicinarsi della persona alla gabbia. Tale pregio riconosciuta nella terra d’origine (CATALOGNA) a tutt’oggi viene considerata una “Top quality” apprezzata e valorizzata anche in sede di giudizio (ci sono state volte che il giudice a parità di punteggio ha premiato il soggetto che manifestava questo pregio a discapito di quello che invece non la manifestava).
Condizioni generali: punti 5. Massima pulizia igiene e salute.
L’anello è di tipo A dell’anno in corso, e per questa razza non viene ammessa la colorazione artificiale.
Un pregio del canarino di razza spagnola è sicuramente la sua spiccata capacità nella riproduzione e purtroppo quello che a volte è un pregio può diventare un problema per la stessa valorizzazione della specie.
Infatti anni addietro (ancora purtroppo in voga in certi posti) questa razza è stata usata come balia per svezzare alcune razze economicamente più remunerative, grazie alle doti eccellenti di riproduzione, che da sempre ne caratterizzano la specie. Solo negli ultimi anni grazie alla campagna d’informazione della FOI e del CIRS il fenomeno “BALIA” sta cambiando, donando lustro ad una razza che merita tutto il rispetto del mondo degli allevatori.
Allevo canarini spagnoli da anni, e quando mi chiedono se ho delle “Balie” spagnoli, rispondo sempre che allevo spagnoli per scelta cercando sempre di valorizzarne tutte le doti, e no per “Balia”.
Ringrazio il CIRS del lavoro che ha svolto e svolge in difesa della razza spagnola, confidando in un coinvolgimento attivo e crescente da parte dei soci e non, per valorizzare e soprattutto debellare il fenomeno “BALIA”.
Ogni anno il CIRS promuove e pubblicizza le mostre specialistiche del club, in Italia, su riviste specifiche e internet.
Spero di aver dato l’idea giusta a chi cerca una razza robusta, rustica, elegante e sfiziosa, e di aver anche dato lo spunto ad un confronto costruttivo per tutti gli addetti ai lavori.
Resto a disposizione di chiunque voglia dei chiarimenti in merito a questa razza al seguente indirizzo mail: