Un’esperienza di birdwatching a portata di autostrada, alla scoperta di una coppia di cicogne che ha nidificato su un traliccio dell’alta tensione
Oggi probabilmente questi volatili vivono nelle città attirati magari da una maggiore disponibilità di cibo, un maggior numero di rifugi o per ignoti altri motivi.
Anche le cicogne ormai si sono “urbanizzate” tanto è vero che sono riuscito a fotografarle
nel loro nido a meno di un chilometro dall’autostrada Milano-Torino.
Il luogo è perfettamente accessibile, infatti si trova nei pressi di un parcheggio di una trattoria in pieno centro abitato; la coppia di cicogne ha nidificato su un vecchio traliccio dell’alta tensione nel comune di Romentino in provincia di Novara.

E’ anche vero che questa zona del novarese è tipicamente rurale, ma la città non è poi così lontana, inoltre Milano è a 20/30 minuti di auto ed addirittura in prossimità del nido sono visibili gli aerei in lontananza che atterrano qualche chilometro più a nord all’aeroporto di Malpensa.
Pare che il nido sia stato costruito circa una decina di anni fa; ormai la vecchia linea elettrica, sostituita da una più moderna e potente, è stata completamente smantellata, ma per fortuna il traliccio “abitato” è stato salvato.
A conferma di quanto il nido sia ormai un’istituzione, è presente ai piedi del traliccio un pannello della LIPU che illustra le caratteristiche e le abitudini delle cicogne.
Un obbiettivo 200 o 300mm è indispensabile poiché il nido si trova a circa 25 metri di altezza e per poterlo fotografare da una visuale accettabile, occorre allontanarsi un pochino.
Ormai sono disponibili sul mercato delle compatte digitali con uno zoom molto spinto, quindi ognuno può scegliere che tipo di attrezzatura usare e che approccio avere nel dilettarsi nel birdwatching.
Il giorno dell’avvistamento ho portato con me la mia solita attrezzatura, precisamente una reflex digitale Canon Eos 350D con uno zoom 70/300mm con il relativo parasole ed un binocolo, normalmente utilizzato per il birdwatching, ma che quel giorno non ho avuto il tempo di utilizzare. Era una giornata ventilata, un temporale si stava formando e sul luogo ormai erano presenti varie nuvole che limitavano un pochino la luminosità.

Già dalla strada che porta al parcheggio era possibile avvistare il nido vuoto, ma appena parcheggiato l’auto nelle vicinanze del traliccio ho notato che una cicogna stava volando verso il nido, quindi ho fatto appena in tempo ad afferrare la macchina fotografica e a scattare a raffica qualche scatto che anche la seconda cicogna è arrivata al nido.
Vederle volare è bellissimo; l’apertura alare è imponente e tranne che per qualche leggero battito d’ali ogni tanto, planano in continuazione.
Appena atterrate sono rimaste per qualche istante con le ali aperte, così ho potuto ammirare la loro eleganza, per poi richiuderle ed emettere il loro verso tipico che consiste nel far sbattere il becco a ripetizione.
Dopo questa breve esibizione, si sono lanciate a distanza di un paio di secondi una dall’altra, in una lunga planata e dopo aver sorvolato una strada, sono atterrate in una risaia distante qualche centinaio di metri.

A quel punto sono risalito in auto e ho cercato di avvicinarmi; imboccato una stradina sterrata che costeggiava la risaia mettendo a rischio la coppa dell’olio, sono riuscito ad affiancarle ed ho avuto il tempo solamente di scattare un’ultima foto perché poi, spaventate, si sono alzate in volo e si sono allontanate.
La sensazione che ho avuto è che hanno faticato abbastanza per poter spiccare il volo da terra, al contrario di quando lasciano il nido solamente con una semplice planata.
Soddisfatto dell’avvistamento ho deciso di lasciare perdere l’inseguimento e, dopo qualche difficoltà a girare l’auto in quella stradina, sono tornato a casa.
Sicuramente è un luogo che consiglio agli appassionati di birwatching della zona di Milano, Varese e Novara per la sua comodità ad essere raggiunto infatti non occorre percorrere grandi distanze in auto e non occorre avventurarsi in arrampicate pericolose.
E’ consigliabile inoltre per la relativa breve distanza alla quale si lasciano avvicinare i pennuti, per poter ammirare un bel nido di grandi dimensioni realizzato e consolidato con il passare degli anni e perché non escludo (o magari lo auguro alla felice coppia di cicogne) che ci possa essere “in arrivo”qualche piccolo.