Abbiamo intervistato un amico di Hobby Uccelli, l’avvocato Giuseppe Sparaco persona umile e disponibile, grandissimo appassionato di canarini e figlio d’arte, che proprio qualche mese fà, a Parma, si è laureato campione italiano nella categoria Fancy Apigmentato Pezzato.
Come è nata la tua passione per l’ornitologia?
Beh posso dire che la passione per l’ornitologia è nata prima di me!
Mio padre mi ha trasmesso questa grande passione e l’ho sempre seguito, sia quando partecipava alle mostre come espositore, sia quando andava in qualità di Giudice.
Mio padre allevava canarini malinois ed era anche un giudice di Malinois!
Ricordo con piacere i pomeriggi trascorsi in sua compagnia, quando durante gli “allenamenti dei malinois”, cercava di creare uno stamm invertendo la posizione delle gabbie per trovare l’assetto giusto in base alle singole caratteriste dei cantori.
Ancora, altri pomeriggi trascorsi nel suo allevamento, che poi è diventata la mia camera da letto, con il quaderno in mano ad appuntare i vari numeri di anelli per gli accoppiamenti, proprio quel semplice quaderno che oggi, banalmente, chiamiamo registro cove.
L’ornitologia è nel mio DNA! E’ la mia famiglia, anche mia madre veniva spesso coinvolta nella scelta degli accoppiamenti o dei canarini da portare alle mostre.
Quali specie di canarini allevi?
Allevo canarini di Forma e Posizione Lisci (FPL) e nello specifico Canarini Fife Fancy e Canarini Lizard.
Allevo anche canarini di colore, infatti già con mio padre avevamo deciso di non allevare più canarini malinois proprio spinti dalla passione e dalla voglia di conoscere nuove razze!
Con i fife fancy è stato amore a prima vista! Ero alla ricerca di un Canarino lizard ed un allevatore siciliano, Alberto Soraci, mi fece conoscere questa magnifica razza di canarini!
Se il lizard da un lato è la perfezione, per me è “il Canarino”, con le sue enormi difficoltà nella ricerca del suo apice, il fife fancy è elegante, docile, affascinante anche per le sue tante varietà!
Il primo Fife Fancy che ho avuto in allevamento era una femmina ardesia con la quale tutte le mattine scambiavamo qualche sguardo e qualche “chiacchiera” e quando mi ha lasciato improvvisamente, come purtroppo capita in ornitologia, non nascondo che mi sono scese delle lacrime per il dispiacere.
Si era creato un certo feeling, ma questa è l’altra faccia di questa passione!
Come è organizzato il tuo allevamento?
Il mio aviario è costituito da un’unico corridoio di volo di 2 metri e 40 per offrire ai miei canarini, sia ai novelli che ai riproduttori, la possibilità di avere un buono spazio di volo per rinforzare la struttura fisica.
Ci descrivi il tuo metodo d’allevamento dei canarini?
Più che metodo di allevamento parlerei di mania della genetica!
Sono costantemente alla ricerca dell’accoppiamento perfetto, cercando di seguire sempre quelli che sono i consigli di amici allevatori, anche se spesso mi lascio andare a delle prove e degli “esperimenti” che non sempre vanno male… anzi spesso mi hanno dato risultati inaspettati!
Il metodo di allevamento da me utilizzato si fonda, in primis nella scelta di prodotti alimentari e vitaminici quanto più naturali possibili per garantire un adeguato regime alimentare.
Per motivi logistici inizio le cove a fine gennaio ma prima dell’inizio delle cove e dopo la muta, sottopongo l’intero allevamento a visita veterinaria che ritengo sia fondamentale per la riuscita di una buona stagione cove cosa che consiglio a tutti coloro che intendono iniziare questo hobby.
Allevare i canarini non è semplice, è necessaria una grande passione e il saper affrontare anche momenti difficili, che possono arrivare sia durante periodo cove e sia durante periodo della muta.
Dietro ad ogni successo c’è sempre tanto sacrificio ed amore!
A chi si avvicina all’allevamento dei canarini, che cosa ti senti di consigliare?
Il consiglio che mi sento di dare a chi vuole iniziare questo hobby, è quello di non lasciarsi trasportare dall’entusiasmo e cadere nell’errore di prendere numerose coppie di canarini, ma bensì di cercare di rivolgersi ad un singolo allevatore e da lì costruire il proprio ceppo.
Questo non solo per un discorso di standard del canarino che si vuole allevare, ma anche per il benessere dei nostri piccoli volatili.
In tal modo evitiamo di metterli a rischio di trasmissione di malattie soprattutto cercando sempre di fare una buona quarantena.